Le nozze di Figaro, ossia la
folle giornata (K 492), è un'opera
lirica di Wolfgang Amadeus Mozart. È la prima delle
tre opere italiane scritte dal compositore salisburghese su
libretto
di Lorenzo Da Ponte.Musicato
da Mozart all'età di ventinove
anni, il testo dapontiano fu tratto dalla commedia Le mariage
de Figaro di Beaumarchais
(autore della trilogia di Figaro: Il barbiere di Siviglia,
Le nozze di Figaro e La madre colpevole).
La trama è di fatto la continuazione di quella del Barbiere
di Siviglia, portato alla fama dall'opera omonima di Gioachino
Rossini.Le nozze di Figaro,
una delle più famose opere di Mozart, è la
prima di una serie di felici collaborazioni tra Mozart e da Ponte,
che ha portato alla creazione del Don Giovanni e Così fan
tutte.Fu Mozart stesso a portare una copia della commedia di Beaumarchais
a Da Ponte che l'ha adattata a libretto in sei settimane. Da
Ponte la tradusse in lingua italiana (ai tempi la lingua ufficiale
dell'opera lirica) e rimosse gli elementi di satira politica
dalla storia.
Eppure fu solo dopo aver convinto l'imperatore Giuseppe II
della rimozione delle scene più discusse che questo diede il
permesso di presentare l'opera. Così Le nozze di Figaro,
finita di comporre il 29 aprile, fu messa in scena al Burgtheater
di Vienna, il 1 maggio, 1786.L'opera è in quattro atti e ruota attorno alle trame
del Conte d'Almaviva, invaghito della cameriera della Contessa,
Susanna, sulla quale cerca di imporre lo "ius primae noctis".
La vicenda si svolge in un intreccio serrato e folle, in cui
donne e uomini si contrappongono nel corso di una giornata di
passione travolgente, piena sia di eventi drammatici che comici,
e nella quale alla fine i “servi” si dimostrano più signori
e intelligenti dei loro padroni. L'opera è per Mozart
(e prima di lui per Beaumarchais) un pretesto per prendersi gioco
delle classi sociali dell'epoca che da lì a poco saranno
travolte nei fatti con la Rivoluzione francese.
Atto
I
Il mattino del giorno delle proprie nozze, Figaro e Susanna
sono nella stanza che il Conte ha destinato loro. Figaro
misura la stanza mentre Susanna si prova il cappello
che ha preparato
per le nozze. Figaro si compiace della generosità del
Conte, ma Susanna insinua che quella generosità non è disinteressata:
il Conte vuol rivendicare lo ius primae noctis, che egli stesso
aveva abolito. Le brame del Conte sono favorite da Don Basilio,
maestro di musica. Figaro si irrita e trama una vendetta. Anche
la non più giovane Marcellina è intenzionata
a mandare all'aria i progetti di matrimonio di Figaro e reclama,
con l'aiuto di Don Bartolo, il diritto a sposare Figaro in
virtù di un prestito concessogli in passato e mai restituito.
Don Bartolo, del resto, gode all'idea di potersi vendicare
dell'ex "barbiere di Siviglia", che aveva aiutato
il Conte a sottrargli Rosina, l'attuale Contessa. Entra il
paggio Cherubino per chiedere a Susanna di intercedere in suo
favore presso la Contessa: il giorno prima il Conte, trovandolo
solo con Barbarina (figlia dodicenne del giardiniere Antonio),
si è insospettito e lo ha cacciato dal palazzo.
L'arrivo improvviso del Conte lo costringe a nascondersi
e ad assistere
suo malgrado alle proposte galanti che il Conte rivolge
alla cameriera. Ma anche il Conte deve nascondersi a Don
Basilio,
che rivela a Susanna le attenzioni rivolte dal paggio alla
Contessa. Spinto dalla gelosia, il Conte esce dal nascondiglio,
poi, scoprendo a sua volta il paggio, monta su tutte le
furie. Entrano i contadini che ringraziano il Conte per
aver abolito
il famigerato ius primae noctis.
Il Conte, con un pretesto, rimanda il giorno delle nozze
e ordina la partenza immediata di Cherubino per Siviglia
dove
dovrà arruolarsi
come ufficiale del suo reggimento. Figaro si prende gioco del
paggio con una delle arie più celebri dell'opera, "Non
più andrai, farfallone amoroso".
Atto II
Susanna rivela all'addolorata Contessa le pretese del Conte.
Entra Figaro ed espone il suo piano di battaglia: ha
fatto pervenire al Conte un biglietto anonimo dove si
afferma che
la Contessa ha dato un appuntamento a un ammiratore per
quella sera. Quindi suggerisce a Susanna di fingere di
accettare
l'incontro col Conte: Cherubino (che non è ancora partito) andrà al
posto di lei vestito da donna, così la Contessa smaschererà il
marito, cogliendolo in fallo. Tuttavia, mentre il travestimento
del paggio è ancora in corso, il Conte sopraggiunge
e, insospettito dai rumori provenienti dalla stanza attigua
(dove la Contessa ha rinchiuso Cherubino), decide di
forzare la porta. Ma Cherubino riesce a fuggire saltando
dalla finestra
e Susanna ne prende il posto.
Quando dal guardaroba esce Susanna invece di Cherubino,
il Conte è costretto
a chiedere perdono alla moglie. Entra Figaro che spera
di poter finalmente affrettare la cerimonia nuziale.
Irrompe però il giardiniere Antonio che afferma
di aver visto qualcuno saltare dalla finestra della camera
della Contessa.
Figaro cerca di parare il colpo sostenendo di essere stato
lui a saltare. Ma ecco arrivare con Don Bartolo anche Marcellina
che reclama i suoi diritti: possiede ormai tutti i documenti
necessari per costringere Figaro a sposarla.
Atto III
Mentre il conte si trova nella sua libreria pensoso, la Contessa
spinge Susanna a concedere un appuntamento galante
al Conte, il quale però si accorge dell'inganno
e promette di vendicarsi.
Il giudice Don Curzio entra con le parti contendenti
e dispone che Figaro debba restituire il suo debito
o sposare Marcellina.
Ma da un segno che Figaro porta sul braccio si scopre
ch'egli è il
frutto di una vecchia relazione tra Marcellina e Don
Bartolo, i quali sono quindi i suoi genitori.
La Contessa intanto, determinata a riconquistare il marito,
detta a Susanna un bigliettino, sigillato da una spilla,
per l'appuntamento
notturno da far avere al Conte. Modificando il piano
di Figaro, e agendo a sua insaputa, le due donne decidono
che sarà la
stessa Contessa e non Cherubino a incontrare il Conte
al posto di Susanna.
Mentre alcune giovani contadine recano ghirlande per
la Contessa, Susanna consegna il biglietto galante al
Conte che si punge
il dito con la spilla. Figaro è divertito: non
ha visto, infatti, chi ha dato il bigliettino al Conte.
Poi si festeggiano
due coppie di sposi: oltre a Susanna e Figaro, anche
Marcellina e Don Bartolo.
Atto IV
È
ormai notte e nell'oscurità del parco del castello Barbarina
sta cercando la spilla che il Conte le ha detto di restituire
a Susanna, e la fanciulla ha perduta. Figaro capisce che il biglietto
ricevuto dal Conte gli era stato consegnato dalla sua promessa
sposa e credendo ad una nuova trama, si nasconde per sorprendere
i due 'amanti'. Susanna, che ha udito non vista le rampogne di
Figaro, si sente offesa dalla sua mancanza di fiducia e decide
di farlo stare sulle spine. Entra allora Cherubino e, vista Susanna,
(che è in realtà la Contessa travestita)
decide di importunarla; nello stesso momento giunge
il Conte il quale,
dopo aver scacciato il Paggio, si mette a corteggiare
quella che crede essere la sua amante.
Fingendo di veder arrivare qualcuno, la Contessa travestita
da Susanna fugge nel bosco mentre il Conte va a vedere
cosa succede;
nel contempo Figaro, che stava spiando gli amanti,
rimane solo e viene raggiunto da Susanna travestita
da Contessa. I due
si mettono a parlare ma Susanna durante la conversazione
dimentica di falsare la propria voce e Figaro la riconosce.
Per punire
la sua promessa sposa, questi non le comunica la cosa
ma rende le proprie avances alla Contessa molto esplicite.
In un turbinio
di colpi di scena, alla fine Figaro chiede scusa a
Susanna per
aver dubitato della sua fedeltà mentre il Conte, arrivato
per la seconda volta, scorge Figaro corteggiare quella che crede
essere sua moglie; interviene a questo punto la vera Contessa
che, con Susanna, chiarisce l'inganno davanti ad un Conte profondamente
allibito. Allora questi implora con sincerità il perdono
della Contessa e le nozze tra Figaro e Susanna si possono finalmente
celebrare; la "folle giornata" si chiude così in
modo festoso.