Il
signor Bruschino, ossia Il figlio per azzardo è un'opera
lirica di Gioachino Rossini Il
libretto, denominato una farsa giocosa in un atto, è di
Giuseppe Maria Foppa, che aveva già scritto per Rossini
L'inganno felice e La scala di seta ed è tratto dalla
commedia Le fils par hasard, ou Ruse et folie (1809) di Alissan
de Chazet e Maurice Ourry.
L'operina
appartiene al gruppo di cinque farse che Rossini scrisse
per il Teatro San Moisè di Venezia (le altre,
oltre alle due citate sopra sono La cambiale di matrimonio
e L'occasione fa il ladro).
Il
signor Bruschino andò in scena il 27 gennaio 1813
facendo fiasco, e venne subito sostituita dal Ser Marcantonio
di Stefano Pavesi. L'opera venne rappresentata nel XIX secolo
solo una volta, nel 1844, a cui seguirono sporadici allestimenti
nel XX secolo.
A partire dall'edizione del Rossini Opera Festival del 1985
l'opera, eseguita sulla base dell'edizione critica della partitura,
ha iniziato ad essere saltuariamente presente nei cartelloni
delle stagioni.
La
sinfonia dell'opera, invece, viene eseguita di frequente ed è nota
per l'effetto richiesto da Rossini ai secondi violini di battere
con l'archetto ritmicamente sul leggio.
La
trama
Giunto nel castello del vecchio Gaudenzio per rivedere Sofia,
di lui pupilla, e trarla finalmente in sposa, Florville viene
a sapere dalla cameriera Marianna e poi dalla stessa Sofia
che il tutore l'ha destinata in moglie al figlio di un certo
Signor Bruschino: nessuno conosce di persona il promesso sposo
di cui si attende a momenti l'arrivo. Deciso a ogni costo a
troncare questo contratto, Florville, rimasto solo, si imbatte
per un caso fortuito nel locandiere Filiberto .
Florville
viene così a sapere che il figlio di Bruschino è tenuto
sotto chiave nella locanda perché ha fatto debiti per
più di 400 franchi. Fingendosi cugino di Bruschino,
Florville si offre di saldare una parte del debito a patto
che Filiberto tenga ancora rinchiuso il ragazzo per qualche
tempo.
Congedato
il locandiere, dal quale si è fatto
consegnare la lettera di presentazione di Bruschino, Florville,
il cui aspetto è ignoto a Gaudenzio decide di sostituirsi
a Bruschino figlio per sposare Sofia. Per meglio ordire la
beffa dà a Marianna una falsa lettera per Gaudenzio
nella quale Bruschino padre chiede al tutore di fare arrestare
il figlio perdigiorno e di trattenerlo nella propria casa,
dandogli inoltre una accurata descrizione del ragazzo.
Così Florville,
fattosi volontariamente trarre in arresto, comincia a recitare
davanti al credulo Gaudenzio la parte di Bruschino, ostentando
grande rimorso per i propri misfatti.
Ma
ecco che sul più bello
giunge Bruschino padre, infuriato per i guai combinati
dal figlio. Florville, continuando la sua commedia, gli chiede
perdono ma Bruschino, naturalmente, non lo riconosce
e credendo
di essere turlupinato vorrebbe chiamare il delegato di
polizia. Gaudenzio ingannandosi crede che il vecchio disconosca
il figlio
per rancore verso di lui e finisce infine con l'irritarsi.
Rimasto
solo con Sofia, Gaudenzio le
chiede di ricondurre alla ragione lo "snaturato padre" ma
ancora una volta Bruschino non recede e a nulla valgono i lamenti
e le
ragioni della fanciulla.
Di
lì a poco giunge il delegato e,
per provare l'identità del nuovo Bruschino, è confrontata
una lettera del vero Bruschino con quella di Florville
avuta da Filiberto: ovviamente la scrittura dei due fogli
si rivela
identica.
Infine
l'intervento di Filiberto, che si rivolge
a Florville chiamandolo Bruschino, dilegua ogni dubbio e tutti
infieriscono contro il povero Bruschino padre: questi
rimane ancor più confuso e smarrito mentre Gaudenzio
comincia a credere che egli non voglia riconoscere il figlio
per non
adempiere al contratto nuziale.
Quando
tutti si sono allontanati, Filiberto torna a reclamare il saldo
del debito importunando
questa volta lo stesso Bruschino che scopre così tutto
l'imbroglio ordito da Florville: Bruschino è deciso
a svelare tutto, ma non appena apprende che Florville è figlio
del senatore acerrimo nemico di Gaudenzio, decide di vendicarsi
del tiro subito e, riconoscendo il giovane come proprio
figlio, lascia che questi sposi Sofia. Assicuratosi che
Sofia ami realmente
il presunto Bruschino, anche Gaudenzio acconsente alle
loro nozze.
Ma
ecco che fa la sua comparsa il vero figlio di Bruschino. La
sorpresa di Gaudenzio diventa rabbia quando apprende di
aver promesso Sofia al figlio del suo peggior nemico; ma
ormai è tutto
fatto e al vecchio tutore non resta che perdonare.
Organico orchestrale
Rossini
scrisse l'opera per piccola orchestra comprendente: 1 flauto,
2 oboi (II. anche corno inglese solo nell'aria di Sofia n.
5) , 2 clarinetti, fagotto,
2 corni,
archi
Per i recitativi: clavicembalo (violoncello e contrabbasso
ad libitum)