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Pochi territori passano per le mani di tanti padroni come "Tizzano"
e numerosi furono i
proprietari del Castello da quando, sul finire del 1200,
fu dimora di Gilberto da Correggio, uomo astuto e cortese
insieme che seppe
guadagnarsi il vfavore popolarefino a ricevere nel 1303 la
Signoria di Parma.
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In seguito si susseguirono gli Sforza, i Pallavicino
e quindi i Farnese che lo possedevano ai
tempi della guerra di Parma: "Tra
i giorni suoi più luttuosi la storia ci addita il
7 Settembre 1551, nel quale ardendo la guerra contro Ottavio
Farnese,
Don Ferrante Gonzaga mandovvi
su Carlo
da Gazzuolo con buon polso di armati e con
artiglierie, le quali scaricarono contro la Rocca
456 colpi che apersero la breccia. Entrata nel Castello
quella arriabbiata soldatesca non facevi tutto quel male
che voleva,
atteso che il trovò vuotato dal presidio, che da
parte opposta se ne era
ito fuori chetamente, nella precedente notte"Nel
1650 il Duca Ranuccio il vendette al Genovese Domenico
Doria, la cui
dinastia resse fino al 1760, dopodichè il castello
divenne proprietà
di un ministro del Duca Ferdinando di Borbone, che lo tenne
sino all'abolizione dei feudi nel 1806.
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Agli inizi del 1800 il castello cominciò a cadere
in rovina per la trascuratezza dei proprietari
che ne curavano la manutenzione limitatamente ai locali adibiti
a residenza. Nel 1833 dell'antico castello esisteva solo
la torre, "ma la sera del 13 gennaio 1834, mentre si
stava facendo alcune
riparazioni, a causa di una leggera scossa di terremoto,
rovinò
in parte; finchè l'anno seguente un impetuosissimo
vento africano non rase al suolo quasi tutto l'edificio",
tuttavia nonostante i dannisubiti una parte di essa continuò a
essere abitata da persone fino al 1930. Dopo l'abolizione
dei feudi ne furono
proprietari
i Castiglione e gli Ximenes; attualmente è di proprietà dell'Amministrazione
Comunale dal 1961.
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Un capitolo più recente e molto interessante della
storia del castelloè quello che vede il coinvolgimento
dell'architetto parmigiano Lamberto Cusani (1877-1966)
incaricato del progetto di restauro dall'ultimo proprietario
privato,
lo scultore Etore
Ximenes che nel 1913 aveva acquistato le rovine
del castello di
tizzano per fare la propria residenza estiva. Lo Ximenes,
scultore di fama, e Lamberto Cusani nello stesso periodo
collaboravano
alla realizzazione del monumento a Giuseppe Verdi in
Parma, ma nel caso del castello
di Tizzano, i lavori iniziati dovettero essere sospesi a
causa della prima guerra mondiale e non vennero mai ripresi.
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Nel 1961 il Comune di Tizzano acquistò la proprietà del
castello e da allora
numerosi furono i tentativi di reperire le risorse per
il restauro, ma solo recentemente si sono potuti iniziare
i lavori
grazie
a fondi comunali integrati da un contributo della Regione Emilia Romagna e della Provincia di Parma nell'ambito di
un programma
per la valorizzazione dell'offerta turistica locale.
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Lo stato del castello precedente agli interventi di restauro è illustrato
nella foto,
il manufatto è giunto a noi semisepolto
dalle proprie macerie e grazie ai rilievi redatti dall'architetto
Cusani nel 1913 è stato possibile attivare il piano
di scavi archeologici con i quali si è cominciato
a riscoprire l'effettiva estensione della rocca. Restano
aperti molti interrogativi sulla consistenza della fortificazione
originaria che si trova tuttora interrata e sulla successione
temporale dei muri riportati alla luce dagli scavi.